18 Maggio 2024
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È sicuro andare in vacanza in Egitto?

05-04-2024 07:34 - News
Dalle piramidi al mar Rosso, da sempre gli italiani amano l'Egitto.

E negli anni i turisti sono sempre aumentati, arrivando ai dati record dello scorso anno dove abbiamo superato ogni aspettativa: nel 2023 le prenotazioni sono cresciute del 250% rispetto al 2022, con la crescita più alta in termini di ricavi, con un più 46% sul 2019, confermandosi una meta estera senza rivali per rapporto qualità-prezzo. I tour operator spingono sui pacchetti con destinazione Egitto, e questo ha portato al moltiplicarsi di voli di linea e charter. Ma se lo scorso anno in questo periodo già si facevano i conti con il tutto esaurito, non si può dire lo stesso quest'anno. La situazione geopolitica della guerra fra Hamas e Israele, con i suoi risvolti da Gaza al mar Rosso, ha bruscamente frenato le prenotazioni, facendo prevalere la paura.

Ma è sicuro andare in vacanza in Egitto oppure no?

L'esempio di Sharm
Sharm El Sheikh, che è la meta marittima più scelta dagli italiani, dista poco meno di 400 chilometri da Gaza e duemila chilometri dallo stretto di Bab-el-Mandeb, dove sono in corso le incursioni degli Huthi, gruppo armato yemenita.

E ad oggi è considerata sicura, nonostante sia nel Sinai, zona da tempo sotto i riflettori.

Questa meta qui è conosciuta come la Città della Pace ma è controllata dall'esercito egiziano: ci sono posti di blocco militarizzati, telecamere quasi ovunque e mura di cinta in cemento armato che limitano a cinque gli accessi veicolari.

Una sicurezza che ha reso possibile anche eventi come la Cop 27 – grazie a cui lo scorso anno è stato completato un importante restyling delle strade e della promenade che porta dagli alberghi alla città vecchia – ma che di fatto limita la libera circolazione dei residenti per garantire maggiori controlli a protezione dei turisti.

Tutto questo già da prima dell'ultima guerra: questi controlli sono stati potenziati già con l'operazione anti-terrorismo egiziana “Sinai 2018”, tuttora in corso, che è stata estesa anche al Delta del Nilo, al Deserto Occidentale e alle acque territoriali egiziane.

Le indicazioni della Farnesina
La Farnesina “sconsiglia in assoluto l'area settentrionale e centrale del Sinai, inclusa quella adiacente alla Striscia di Gaza”.

Ma le zone turistiche, su tutte Cairo, Luxor, Alessandria, Sharm El Sheikh, Hurghada e Marsa Alam, sono considerate sicure.

“La situazione è molto tesa nella penisola del Sinai, con particolare riferimento alla regione al confine con la Striscia di Gaza – si legge sul sito di Viaggiare Sicuri del Ministero -. Altro fattore di rischio nella Penisola del Sinai è legato alla presenza di tribù beduine che si sono in passato rese responsabili di atti di intimidazione e di violenza anche nei confronti di turisti.

Tenuto conto, pertanto, dei rischi connessi alla presenza in determinate zone o agli spostamenti tra le varie località della penisola, si sconsigliano i viaggi nel Sinai, con l'eccezione dei resort turistici di Sharm el Sheikh, e le escursioni al Monastero di Santa Caterina, purché avvengano nello scrupoloso rispetto delle disposizioni delle Autorità di sicurezza locali. Da evitare inoltre l'area in prossimità del confine con la Libia, in ragione degli sviluppi che stanno interessando quel Paese, e con il Sudan”.

La riduzione delle prenotazioni
Nei mesi scorsi si è registrato un netto calo delle prenotazioni in Egitto da parte degli italiani.

Dai dati presentati da Veratour nella loro decima convention dei Verastore a Sharm El Sheikh, nel 2023 l'Egitto è stato scelto da un loro cliente su quattro.

Ma “a gennaio avevamo registrato la metà delle prenotazioni rispetto all'anno precedente.

Una diminuzione che si sta attenuando e che con il mese di marzo si attesta intorno al 30% e che ci fa sperare in una ripresa della meta per l'estate: le prenotazioni sono riprese anche se al momento sembra esserci ancora una paura non giustificata verso il mar Rosso”, afferma il co-Ceo Stefano Pompili.

“Questo sta portando gli italiani a guardare verso altre mete, come le Canarie, Capo Verde, la Tunisia, ma nessuna di queste offre lo stesso rapporto qualità-prezzo dell'Egitto”. Non a caso il raffronto fra l'ordinato di marzo 2024 con quello del 2023 fa registrare un +9% per Veratour, che ha già raggiunto i 100 milioni di euro, con una crescita media prevista del fatturato annuo tra l'8 e il 10%, puntando a raggiungere i 300 milioni di euro entro il 2026.

I possibili problemi per l'estate
Dai dati emerge che, oltre agli eventi geopolitici in sé, ad avere un impatto sulle prenotazioni è la tendenza di noi italiani che ci facciamo influenzare più rapidamente rispetto agli altri europei e ci mettiamo anche più tempo a cambiare idea.

Ma questo potrà avere delle conseguenze concrete sulle prossime vacanze estive, con disservizi per chi ha già prenotato o un aumento dei prezzi. A spiegare il perché è Elisa Speziale, sales planning manager Neos: “Questa instabilità creata dall'altalenanza delle prenotazioni verso l'Egitto si tradurrà in un disservizio per i passeggeri. Le compagnie aeree cercano sempre di anticipare i tempi, facendo un taglia e cuci di voli e scali in base alle tendenze di viaggio e ai problemi che si possono presentare. Ma se il preventivato non rispecchia la realtà, le compagnie sono costrette a cambiare i piani di volo anche di chi ha già comprato il biglietto. La sfida nell'immediato per il settore è quindi riportare il prima possibile un equilibrio per evitare questi problemi”.

Le nuove aperture
Nel frattempo gli investimenti non mancano. Fra le sette nuove strutture presentate da Veratour per il 2024 in tutto il mondo, due sono in Egitto: trattasi del Veraclub Sharm di Sharm El Sheik e del Veraclub The V Luxury a Sahl Hasheesh, vicino a Hurghada, oltre al rilancio della crociera sul Nilo alla scoperta dei tesori archeologici, operata sulla motonave Jaz al Horeya.

“Inseriamo una nuova destinazione nel nostro catalogo solo quando siamo sicuri che rispetti gli alti standard a cui sono abituati i nostri clienti – commenta il co-Ceo Daniele Pompili –. A fronte delle difficoltà economiche causate dall'inflazione, i viaggiatori sono ancora più attenti nella loro scelta e puntano sempre più sull'alta qualità e sui servizi d'eccellenza per evitare brutte sorprese”.

Le vacanze post Covid
“La pandemia ci ha portato a voler fa le cose subito e al meglio, senza rimandare: c'è stato un netto aumento della ricerca del bello, dei servizi migliori, così come è evidente che stiamo destinando una quota sempre più importante dei nostri budget personali ai consumi legati alle esperienze, che si tratti di viaggi, di ristorazione o di qualsiasi attività che metta al centro la voglia di vivere, a discapito del risparmio”, afferma il direttore commerciale di Veratour Massimo Broccoli.

“I primi mesi dell'anno, pur se condizionati dal contesto geopolitico in Medio Oriente, stanno fugando alcuni dubbi sulla continuità della domanda registrata nel post pandemia, ma la ridotta domanda sul mar Rosso influisce sfavorevolmente sul mercato in quanto questa destinazione permette di intercettare tipologie di clientela con capacità di spesa differenti. Sarà quindi fondamentale mettere in campo tutte le azioni volte a farla ripartire come peraltro stiamo già facendo perché il mar Rosso, e più in generale l'Egitto, è una destinazione irrinunciabile per il nostro settore e insieme dobbiamo mettere in campo tutte le nostre energie per sostenerla con forza”.


Fonte: LA STAMPA

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