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Perché le recenti scoperte di petrolio e gas in Egitto sono cruciali per la regione

21-07-2023 16:30 - News
L’Egitto è estremamente importante nel mondo arabo per diversi motivi, tutti pienamente apprezzati dagli Stati Uniti, che stanno facendo di tutto per consolidare la loro influenza lì e tenere il Paese fuori dalla sfera di influenza di Russia e Cina

Da quando la Russia ha invaso l’Ucraina il 24 febbraio 2022, l’Occidente si è affrettato a trovare delle fonti affidabili per forniture consistenti di petrolio e gas e compensare quelle perse dalla Russia. Allo stesso tempo, e consapevoli di questo disperato bisogno, Cina e Russia hanno fatto del loro meglio per negare all’Occidente queste opportunità.

IL PROGETTO SINO-RUSSO DI UNA RETE ELETTRICA UNIFICATA PANARABA
Un ulteriore fattore cruciale in gioco in questo nuovo ordine globale del mercato petrolifero – spiega Simon Watkins su Oilprice – è che Cina e Russia vogliono accelerare la creazione di una “rete elettrica unificata panaraba”. In questo contesto, il controllo su una rete elettrica mediorientale unificata significa che la Cina e la Russia sarebbero in grado di esercitare ancora più autorità sui Paesi che dipendono da quella rete per la loro elettricità di quanto potrebbero fare altrimenti. L’Egitto è al centro di questi piani per una rete elettrica unificata, quindi i due recenti annunci da parte di aziende occidentali di nuove importanti scoperte nel Paese nordafricano sono estremamente significativi.

LE RECENTI SCOPERTE IN EGITTO
Il primo di questi proviene da Chevron, una delle principali aziende che è stata all’avanguardia nei tentativi dell’Occidente di assicurarsi nuove forniture di petrolio e gas dall’invasione russa dell’Ucraina. Il gigante energetico statunitense si è detto pronto a perforare il primo pozzo di esplorazione di petrolio e gas naturale nella sua area di concessione nel Mar Rosso in Egitto nella prima metà del 2024. Ciò seguirà le approfondite indagini sismiche, gli studi geologici e la raccolta di dati geofisici da parte della società che sono state svolte all’inizio di quest’anno.

Il piano rientra in un’importante spinta strategica, da parte di Chevron e del governo USA, per garantire all’Egitto un alleato chiave nel nuovo ordine del mercato petrolifero globale; spinta che nel 2019 ha ricevuto un impulso vitale, quando Chevron ha vinto la prima gara internazionale dell’Egitto per l’esplorazione di petrolio e gas nel Mar Rosso.

LA RILEVANZA DELL’EGITTO NEL MONDO ARABO
L’Egitto è estremamente importante nel mondo arabo per diversi motivi, tutti pienamente apprezzati dagli Stati Uniti, che stanno facendo di tutto per consolidare la loro influenza lì e per tenere il Paese fuori dalla sfera di influenza di Cina e Russia. Per decenni l’Egitto è stato visto dal mondo arabo come il principale sostenitore dell’ideologia panaraba, che ritiene che la forza duratura possa essere trovata solo nell’unità politica, culturale e socioeconomica degli arabi nei diversi Paesi emersi dopo le due guerre mondiali.

Il più potente sostenitore recente di questa ideologia è stato Gamal Nasser, presidente egiziano dal 1954 al 1970. Probabilmente, il suo successore ideologico è stato il presidente siriano dal 1971 al 2000, Hafez al-Assad. Tra i segni più palpabili di questo movimento all’epoca c’era la formazione dell’unione della Repubblica Araba Unita – formata tra Egitto e Siria dal 1958 al 1961 – la formazione dell’OPEC nel 1960, la serie di conflitti con il vicino Israele nello stesso periodo e, successivamente, l’embargo petrolifero del 1973-1974.

LA STRATEGIA DEGLI USA CON L’EGITTO
Portando questo leader del mondo arabo dalla propria parte, gli Stati Uniti sperano di compensare – almeno in parte – l’impatto geopolitico negativo dell’Arabia Saudita, alleato di lunga data che gli USA hanno perso a favore del blocco Cina-Russia. Politicamente e storicamente, l’Egitto è un leader nel mondo arabo almeno quanto lo è stata l’Arabia Saudita. Ciò non è sfuggito alla Cina, che attraverso il suo principale alleato in Medio Oriente, l’Iran, ha cercato a lungo di coinvolgere il Cairo nel suo concetto di rete elettrica unificata. L’anno scorso è stato annunciato che l’Egitto e la Giordania stavano aumentando la loro cooperazione nei progetti di fornitura di gas all’interno della Giordania, con l’esperienza egiziana, attraverso società specializzate nel settore petrolifero.

I RECENTI PROGETTI ENERGETICI NEL MEDIORIENTE
Poco prima di questo, è stato annunciato che l’Iraq aveva accettato di riavviare l’esportazione di petrolio greggio dalla Kirkuk irachena alla raffineria di Zarqa, in Giordania. Anche la fornitura di elettricità proveniente dall’Iran è stata presa in considerazione in questo accordo, dato che l’Iran storicamente ha fornito all’Iraq il 30-40% di tutto il suo fabbisogno di elettricità, e aveva appena firmato l’accordo unico più lungo con l’Iraq per continuare a fare lo stesso.

Più o meno nello stesso periodo, l’allora ministro dell’Elettricità iracheno, Majid Mahdi Hantoush, annunciò che erano stati finalizzati i piani per completare il collegamento elettrico dell’Iraq con l’Egitto entro i prossimi 3 anni. Questa rete avrebbe dovuto essere rafforzata dalle connessioni di rete parallele che l’Iran aveva consolidato in termini di scambi diretti di elettricità e gas. Questi – affermò nel 2019 l’allora ministro dell’Energia iraniano, Reza Ardakanian – faranno parte del progetto generale per stabilire un mercato elettrico arabo congiunto.

LA SCOPERTA DI ENI E CHEVRON AD INIZIO 2023
Chevron, tuttavia, ora è saldamente collocata in Egitto, e all’inizio di quest’anno – insieme ad Eni, suo partner europeo nel sito – ha scoperto un giacimento di gas offshore potenzialmente enorme. Chevron ed Eni – che detengono ciascuna una quota del 45% nella concessione dell’area offshore di Nargis, di 1.800 kmq – hanno annunciato di aver effettuato una nuova scoperta di gas nella concessione, focalizzata sul pozzo Nargis-1.

La società statale Egyptian Natural Gas Holding Company (EGAS) ha dichiarato di star valutando l’esatta quantità di riserve nel pozzo, ma che sta lavorando con Chevron, Eni e Tharwa per iniziare la produzione il prima possibile. Ciò non dovrebbe richiedere molto tempo poiché, secondo i dati della società di intelligence marina VesselsValue, Eni ha una piattaforma a Thekah, a circa 40 km a sud-ovest del sito di Nargis.

LA SCOPERTA DI CHEVRON DEL 2022 E IL NUOVO RUOLO ENERGETICO DELL’EGITTO
Questa scoperta segue l’annuncio del dicembre 2022, secondo cui Chevron aveva raggiunto almeno 3,5 trilioni di piedi cubi di gas con il suo pozzo esplorativo Nargis-1 nel delta del Nilo orientale, circa 60 km a nord della penisola del Sinai. Chevron – insieme alla statunitense ConocoPhillips – ora gestisce anche gli enormi giacimenti di Leviathan e Tamar, in Israele, e il progetto Aphrodite, al largo di Cipro. Secondo il presidente di Chevron International Exploration and Production, Clay Neff, “il Mediterraneo orientale ha abbondanti risorse energetiche, e il loro sviluppo sta guidando la collaborazione strategica nella regione”.

A sottolineare che l’Egitto ora è considerato un nuovo alleato chiave per l’Alleanza occidentale degli Stati Uniti e dell’Europa è stato l’annuncio da parte di Shell, che inizierà lo sviluppo della 10a fase della concessione egiziana del delta del Nilo offshore West Delta Deep Marine (WDDM), nel Mar Mediterraneo. Secondo le dichiarazioni della società, Shell e i suoi partner – EGAS, la società egiziana General Petroleum e la malese Petronas – hanno sviluppato la concessione WDDM in 9 fasi di sviluppo.

La concessione comprende 17 giacimenti di gas, situati a profondità d’acqua comprese tra 300 metri e 1.200 metri e a circa 90-120 chilometri dalla costa. Sottolineando le più ampie implicazioni energetiche e politiche di questi recenti accordi, il ministro egiziano del Petrolio, Tarek El-Molla, ha dichiarato che “questo è un passo significativo verso lo sblocco di un ulteriore potenziale di idrocarburi nella ricca regione egiziana del delta del Nilo. Siamo lieti di rafforzare la nostra partnership di lunga data con Shell, che svolge un ruolo cruciale nello sviluppo delle risorse energetiche dell’Egitto e nel sostenere l’ambizione del nostro Paese di diventare un hub energetico regionale”.


Fonte: oltreenergia.it

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