Il Comitato Scientifico pubblica il rapporto finale sull’attacco di uno squalo a Marsa Alam
05-01-2025 06:58 - News
Il Comitato Scientifico pubblica il rapporto finale sull’attacco di uno squalo a Marsa Alam
Il Comitato Scientifico dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e Pesca (NIOF) ha pubblicato il rapporto finale sull’attacco di uno squalo avvenuto nella zona di Marsa Alam, a sud del Mar Rosso. Il rapporto è il risultato di un’indagine marina approfondita, commissionata dalla direttrice dell’istituto, Abeer Mounir.
Al-Masry Al-Youm ha reso noti i dettagli del rapporto e le raccomandazioni scientifiche finalizzate a ridurre il rischio di futuri attacchi di squali, migliorando al contempo le misure di sicurezza sulle spiagge turistiche.
Conclusioni principali del rapporto
Organizzare seminari e workshop di sensibilizzazione
Promuovere incontri per proprietari di strutture turistiche, capitani di imbarcazioni e operatori marittimi per diffondere consapevolezza ambientale e fornire indicazioni su come evitare incidenti con gli squali.
Offrire borse di studio e programmi post-laurea
Destinare borse di studio e programmi di ricerca per laureati, con l’obiettivo di formare esperti nello studio del comportamento degli squali e di altri organismi marini pericolosi.
Creare un comitato per la gestione delle crisi legate agli squali
Costituire un comitato specializzato composto da rappresentanti della Governatorato del Mar Rosso, dell’Agenzia per gli Affari Ambientali, del NIOF e delle autorità di sicurezza e sanità.
Migliorare le procedure di sicurezza marittima
Misure preventive per ridurre gli attacchi di squali
Un’altra raccomandazione riguarda la necessità di stimare le popolazioni di squali nelle acque egiziane, in collaborazione con i paesi vicini, per sviluppare un piano di gestione delle specie e mantenere l’equilibrio ecologico.
Il caso specifico dell’attacco
Fonte: EGYPT INDEPENDENT
Il Comitato Scientifico dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e Pesca (NIOF) ha pubblicato il rapporto finale sull’attacco di uno squalo avvenuto nella zona di Marsa Alam, a sud del Mar Rosso. Il rapporto è il risultato di un’indagine marina approfondita, commissionata dalla direttrice dell’istituto, Abeer Mounir.
Al-Masry Al-Youm ha reso noti i dettagli del rapporto e le raccomandazioni scientifiche finalizzate a ridurre il rischio di futuri attacchi di squali, migliorando al contempo le misure di sicurezza sulle spiagge turistiche.
Conclusioni principali del rapporto
L’attacco, sebbene raro, non è stato del tutto inaspettato, data la presenza naturale di squali predatori nelle acque del Mar Rosso, specialmente nelle aree costiere poco profonde. Il rapporto sottolinea la necessità di condurre ulteriori studi e ricerche sul comportamento degli squali, in collaborazione con enti governativi e il settore turistico, per garantire uno sviluppo sostenibile e la protezione dell’ambiente marino.
Raccomandazioni chiave
Istituire un programma di monitoraggio degli squali
Raccomandazioni chiave
Istituire un programma di monitoraggio degli squali
- Creare un programma scientifico per monitorare il comportamento degli squali per un anno nelle aree costiere.
- Coinvolgere enti governativi, ONG e aziende del settore turistico, fornendo al contempo risorse logistiche per il team di ricerca.
Organizzare seminari e workshop di sensibilizzazione
Promuovere incontri per proprietari di strutture turistiche, capitani di imbarcazioni e operatori marittimi per diffondere consapevolezza ambientale e fornire indicazioni su come evitare incidenti con gli squali.
Offrire borse di studio e programmi post-laurea
Destinare borse di studio e programmi di ricerca per laureati, con l’obiettivo di formare esperti nello studio del comportamento degli squali e di altri organismi marini pericolosi.
Creare un comitato per la gestione delle crisi legate agli squali
Costituire un comitato specializzato composto da rappresentanti della Governatorato del Mar Rosso, dell’Agenzia per gli Affari Ambientali, del NIOF e delle autorità di sicurezza e sanità.
Migliorare le procedure di sicurezza marittima
- Garantire la presenza di personale di salvataggio addestrato sulle piattaforme marine degli hotel.
- Fornire attrezzature mediche avanzate e imbarcazioni di soccorso rapido per intervenire tempestivamente in caso di emergenze.
Misure preventive per ridurre gli attacchi di squali
- Evitare di nuotare lontano dalla riva, in aree profonde e ripide.
- Non nuotare da soli, poiché gli squali tendono ad attaccare persone isolate.
- Evitare di nuotare all’alba, al tramonto e di notte, quando gli squali sono più attivi.
- Non indossare gioielli o abiti lucenti durante il nuoto.
- Evitare di entrare in acqua con ferite o sanguinamenti visibili.
- Non alimentare gli squali, poiché questo comportamento può alterare la loro natura e aumentare il rischio di attacchi.
Un’altra raccomandazione riguarda la necessità di stimare le popolazioni di squali nelle acque egiziane, in collaborazione con i paesi vicini, per sviluppare un piano di gestione delle specie e mantenere l’equilibrio ecologico.
Il caso specifico dell’attacco
Il rapporto ha identificato lo squalo responsabile dell’incidente come appartenente alla specie Mako, una delle più pericolose al mondo. Nel Mar Rosso sono presenti due tipi di squali Mako:
Isurus oxyrinchus
Isurus oxyrinchus
Isurus paucus
Entrambe le specie sono globalmente minacciate di estinzione e raramente avvistate vicino alle spiagge.
Ulteriori raccomandazioni
Ulteriori raccomandazioni
Il rapporto completo sarà presentato al Ministro dell’Istruzione Superiore e della Ricerca Scientifica, Ayman Ashour, per discutere le modalità di attuazione delle raccomandazioni in collaborazione con le autorità competenti.
Tra le altre indicazioni, il rapporto sottolinea l’importanza di:
Tra le altre indicazioni, il rapporto sottolinea l’importanza di:
- Gestire i rifiuti marini, regolamentare la pesca e combattere l’inquinamento per evitare di alterare il comportamento degli squali.
- Vietare il gettito in mare di animali morti e rifiuti da navi in transito, poiché questo può attirare gli squali nelle aree costiere.
Fonte: EGYPT INDEPENDENT
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