15 Giugno 2025
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Monastero di Santa Caterina: L’Egitto promette piena protezione per lo storico Monastero di Santa Caterina

01-06-2025 06:21 - News
L’Egitto promette piena protezione per lo storico Monastero di Santa Caterina

La presidenza egiziana ha riaffermato il proprio pieno impegno a preservare lo status religioso unico e sacro del Monastero di Santa Caterina, situato nel Sud del Sinai, assicurando che tale status resti intatto.

In una dichiarazione rilasciata giovedì sera, la presidenza egiziana ha sottolineato che la recente sentenza giudiziaria riguardante il monastero rafforza tale status e si allinea con quanto affermato dal Presidente Abdel Fattah El-Sisi durante la sua recente visita ad Atene il 7 maggio. La presidenza ha rimarcato l’importanza di mantenere “le relazioni strette e fraterne tra i due Paesi e i loro popoli, affinché non vengano danneggiate”.

Questi sviluppi seguono le notizie circolate mesi fa secondo cui il Governatorato del Sud Sinai avrebbe tentato di reclamare i terreni del monastero, appartenenti alla Chiesa greco-ortodossa, dopo aver sfrattato i monaci, compresi quelli greci che gestiscono il monastero.

Recentemente, la Corte d’Appello di Ismailia – sezione “El Tor” – ha emesso una sentenza sulla causa riguardante i terreni contesi tra il Governatorato del Sud Sinai e il Monastero di Santa Caterina. La corte ha confermato il diritto degli affiliati al monastero di utilizzare il sito religioso e archeologico nella zona di Santa Caterina, pur rimanendo questi siti di proprietà pubblica dello Stato. Tale diritto si fonda sul fatto che i religiosi risiedono nell’area per esercitare il proprio culto, sotto la guida del Metropolita del Monastero, nominato con Decreto Presidenziale n. 306 del 1974, e che il Consiglio Supremo delle Antichità supervisiona tali siti archeologici.

Costruito nel 548 d.C. nel Sud del Sinai, il Monastero di Santa Caterina è considerato uno dei più antichi al mondo ancora in attività, di immenso valore religioso e storico. Dopo la diffusione di voci riguardanti l’evacuazione e la vendita del monastero, il governo egiziano ha prontamente smentito tali notizie mesi fa. Anche il Presidente El-Sisi ha fermamente respinto tali accuse, ribadendo l’impegno dello Stato nella protezione del monastero e nel rispetto del pluralismo religioso in Egitto.

Durante la sua visita in Grecia questo mese, il Presidente El-Sisi ha sottolineato che la relazione tra l’Egitto e il Monastero di Santa Caterina è un rapporto contrattuale eterno e intoccabile. Ha inoltre espresso irritazione per la diffusione di queste voci, ricordando che lo Stato egiziano rispetta la sacralità religiosa di tutte le confessioni.

La crisi legata al monastero è iniziata mesi fa. Lo scorso ottobre, il Governatorato del Sud Sinai ha smentito ufficialmente le voci circolate sui social media circa una presunta minaccia o piano di evacuazione del monastero.

Il monastero appartiene alla Chiesa greco-ortodossa ed è sotto la supervisione dell’Ambasciata greca. È situato alle pendici del Monte Sinai, luogo in cui – secondo la tradizione – Mosè ricevette i Dieci Comandamenti da Dio. È uno dei più antichi monasteri al mondo in funzione continua, noto anche come Monastero di Santa Caterina, sebbene il suo nome ufficiale sia “Sacro Monastero del Monte Sinai Calpestato da Dio”. Fu costruito per ordine dell’Imperatore bizantino Giustiniano I tra il 548 e il 565 d.C., per ospitare i monaci già presenti nella Penisola del Sinai dal IV secolo.

Il monastero comprende numerosi edifici, tra cui spicca la Chiesa della Trasfigurazione, che ospita a sua volta nove cappelle minori. Una di queste è la Cappella del Roveto Ardente, dove – secondo la tradizione – Dio parlò al profeta Mosè.

Lo scorso novembre, anche il Consiglio dei Ministri egiziano ha emesso una dichiarazione per affrontare la controversia legata al monastero e alle presunte intenzioni di evacuazione, che coinciderebbero con progetti di sviluppo dell’area.

Inoltre, la recente sentenza giudiziaria ha ordinato il rispetto dei contratti stipulati tra l’unità locale della Città di Santa Caterina e il Monastero, relativi a determinati appezzamenti di terreno utilizzati dai suoi affiliati, escludendo quindi qualsiasi atto di usurpazione su tali terreni.

La corte ha anche stabilito che i restanti terreni contestati sono aree naturali protette e appartengono al demanio pubblico dello Stato, il che implica che non possono essere ceduti né acquisiti per usucapione. Nessun contratto è stato emesso per questi terreni dall’autorità competente.




Fonte: EGYPT INDEPENDENT

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